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L’Olivella e Biowine.
Sabato 7 giugno 2014 ha avuto luogo presso l’Azienda Agricola L’Olivella l’interessante evento denominato Biowine e organizzato da Slow Food Lazio.
Nell’incantevole scenario vitato Frascatano sono stati installati alcuni stand che hanno ospitato i banchi d’assaggio. Sotto un gazebo alcuni produttori di cibo hanno proposto in vendita le loro leccornie.
La giornata luminosa ha permesso di avere splendide vedute panoramiche, ma il caldo, con la temperatura che ha toccato i 32 gradi centigradi, ha evidenziato alcune ingenuità di carattere organizzativo.
Lo scarso ghiaccio ha permesso degustazioni equilibrate dei soli vini bianchi fino a tarda mattinata, mentre i vini rossi, purtroppo sono stati proposti sempre a temperature elevate.
Magari la prossima volta converrà rifornirsi di una scorta di ghiaccio adeguata a tenere in temperatura sia i vini bianchi sia i rossi e magari, per questi ultimi, dotare anche i banchi di contenitori adeguati al leggero raffreddamento necessario.
Sarebbe altresì opportuna la presenza di acqua minerale imbottigliata.
Andrà studiata meglio anche l’ombreggiatura in modo tale da lasciare perennemente in ombra non solo i banchi d’assaggio, che sono stati spostati in continuazione, ma anche il pubblico.
Di là di queste ingenuità, l’iniziativa è stata lodevole perché ha permesso ai produttori di presentare i loro prodotti a un pubblico selezionato, che ama consumare prodotti biologici e biodinamici. Va lodata l’abnegazione e la fatica della Condotta di Slow Food Frascati, capitanata da Massimo Grossi, anche per un’Amatriciana eseguita allo stato dell’arte.
Naturalmente non ho potuto degustare tutto. A giorni di distanza, dei vini assaggiati, me ne permangono alcuni che mi fa piacere comunicare.
Iniziando dal primo banco, bisogna elencare alcuni vini estremi di Proposta Vini. Questi nettari di bacco sono i figli di vigneti situati su territori difficili e disagiati.
L’Extreme 2011 è un vino spumante da uve Priè, biotipo Blanc de Morgex, a piede franco. La sua fermentazione alcolica avviene a temperatura di cantina con lieviti selezionati sul vitigno posto tra mille e 1250 metri. Trasparente, di colore paglierino, odora di frutti a caratteristica acida. Fresco con note dolci e altresì agrumate.
Il Cinque Terre 2012 di Forlini Cappellini è un vino composto da Bosco, Albarola e Vermentino. I vigneti sono posti su terrazzamenti a picco sul mare della Riviera Ligure di Levante. Il vino, di colore paglierino, conserva ed esprime la sapidità del suo territorio unita a buona freschezza.
Vigneti sospesi tra cielo, terra e mare sono anche quelli dell’energica Marisa Cuomo, presente all’evento. Le uve Fienile, Ripoli e Ginestra, che crescono su rocce calcaree, sono il contributo di un vino che ormai è leggenda: Furore Bianco Fiorduva DOC. All’assaggio si percepisce che la vendemmia è stata realizzata con uve surmature, facendo affinare il vino in barrique. Il campione degustato, ancora molto giovane, contiene la mineralità della roccia su cui è nato e la sapidità della brezza marina che ha accarezzato i grappoli. Se si avrà la pazienza di farlo maturare in bottiglia, si otterranno note molto eleganti di fiori e frutti gialli.
Santadi è nota grazie al pluripremiato Terre Brune. La cantina vinifica anche il Baie di Palmas, da uve Carignano, a piede franco, poste su sabbia. Il vino sa di mare, sole di Sardegna, frutti e liquirizia.
I vini di Damijan Podversic sono sempre emozionanti e il bianco Kaplja 2009 non sfugge alla regola. Lo Chardonnay, il Friulano e la Malvasia sono fermentati con le proprie bucce per 2 o 3 mesi. Il vino non è filtrato e va servito a una temperatura di 15 gradi centigradi. Un nettare per palati esperti di vini macerati. Forte, dalla beva “maschia”, sa di liquore con accenni “femminili” di pasticceria. Forse non il miglior vino di Damijan, ma penso sia la bevuta più emozionante di Biowine. I vini di Damijan sono reperibili anche in alcuni ristoranti molto attenti a proporre vini di Artigianato come, per esempio, Sala della Comitissa a Baschi ed Essenza a Pontinia.
Vino di territorio e altresì emozionante il Cocciapazza di Torre dei Beati. Per le note degustative vi rimando a un precedente mio scritto: https://foodwineadvisor.wordpress.com/2012/11/19/ci-siamo-sentiti-veramente-beati-bevendo-il-mazzamurello/
Autentica emozione la presenza del saggio Emidio Pepe a Biowine. Credo che abbia colpito tutti per la sua esperienza di vita e il suo modo etico di confrontarsi con il vino. Anche qui, avendo già scritto, vi allego il link: https://foodwineadvisor.wordpress.com/2014/02/19/emidio-pepe-il-vino-come-si-faceva-una-volta/
Degna di attenzione la Vernaccia di Cesani 2013 per il suo profumo pronunciato di frutta, in cui risalta la mela verde, che accompagna una buona mineralità. Vino luminoso, come gli occhi di Elena che me lo offre, ha persistenza e chiude lievemente dolce. Un buon vino dal costo contenuto.
Il Podere Orto l’ho visitato il giorno di Pasqua. Quest’affascinante agriturismo gestito da Giuliano Salesi e Simona de Vecchis, contiene anche una vigna di circa un ettaro. Il territorio è di Trevinano, frazione di Acquapendente, ma è più vicino a San Casciano Bagni e si raggiunge attraversando la bella e solitaria Riserva del Monte Rufeno. Vi suggerisco una visita, magari con successivo stop a La Parolina, il ristorante gestito da Iside e Romano.
Al podere avevo già avuto modo di assaggiare il Rosso a base di Sangiovese, Grechetto Rosso e Ciliegiolo e il Bianco contenente Procanico, Verdello, Romanesco, Roscetto, Greco, Grechetto, Malvasia Toscana e Malvasia di Candia. Tutte e due i vini li trovo molto migliorati e bisogna aggiungere che Giuliano cura il suo vigneto e la sua cantina senza nessun utilizzo di chimica, tramite l’uso di sovesci e preparati biodinamici in vigna e fermentazione senza successiva filtrazione che avviene nella cantina da vero garagista. Credo che Biowine sia stata la vera anteprima di presentazione di questi vini, anche perché le etichette del rosso sono state attaccate alle bottiglie solo la sera prima. Ora ho avuto modo di degustare anche il loro notevole e riuscito Moscato in purezza che Giuliano e Simona già vogliono ulteriormente migliorare, abbassandone la dolcezza. Tutti i vini contengono in se il territorio di Trevinano, posto a 600 metri di quota e ricco di calcare, arenarie e sabbia, sul quale la graziosa figlia Maia ha la fortuna di giocare. Se vorrete fuggire dallo stress, potrete recarvi al Podere Orto, dotato di quattro camere tutte con stupende vedute. Immediatamente entrerete in un’altra dimensione e capirete perché i giovani proprietari si sono trasferiti da Roma in questa magica e silenziosa vigna con camere. Alcune foto le trovate qui: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.856566437694028.1073741970.774907919193214&type=3
De Sanctis è presente con tutta la linea, incluso lo strutturato Amacos che credo farà parlare molto di se. Qui trovate alcune foto della bella e ordinata Azienda che è posta nel territorio di Frascati dove in antichità era presente il Lago Regillo. https://www.facebook.com/media/set/?set=a.788820667801939.1073741876.774907919193214&type=3
Passaggio finale sotto il gazebo, dove dopo aver mangiato un panino con la porchetta, dalla crosta scrocchiarella, di Vitaliano Bernabei, il noto Artigiano di Marino, ho degustato i formaggi di Giulio Petronio (Azienda Zootecnica Gran Sasso) compreso il Canestrato di Castel del Monte, Presidio Slow Food, che ho acquistato. Da considerare anche gli altri prodotti aziendali. Il grano Solina con cui fare un pane profumato, o la Saragolla per ottenere ottime focacce, come fa, per esempio, Niko Romito nel suo Ristorante Reale. Sempre coltivate in alta montagna, sono altresì da provare le lenticchie di Santo Stefano di Sassano.
Ho lasciato L’Olivella esausto per il grande caldo ma felice di aver fatto questa esperienza e di aver condiviso entusiasmo e passione con tanti validi Artigiani.
P.S. Qui trovate ulteriori foto: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.890560630961275.1073741982.774907919193214&type=3
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