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Il Molise che c’è: Esistere, Resistere e Persistere.

29 febbraio 2016

Tutto ebbe inizio nell’ormai lontano Marzo 2015, quando presso Oleonauta, il negozio della professionale e coraggiosa Simona Cognoli, si ritrovarono alcuni produttori Molisani, desiderosi di far conoscere i loro prodotti alla platea Romana.

Questa nobile e disinteressata iniziativa era stata promossa dal Pugliese, ormai diventato Molisano “de Roma”, Fabrizio Fazzi.

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Ho girato il Globo in lungo e largo, occupandomi di Marketing, anche strategico ma, devo ammetterlo, raramente ho incontrato professionisti dotati come l’Ambassador dell’Azienza Agricola Principe Pignatelli.

In seguito, questo benedetto Ragazzo, ha fatto si che Daniele De Ventura, che nell’occasione era accompagnato da altri appassionati di cibo e vino, tra cui ricordo Elena Matei, visitasse alcune aziende di questa piccola ma bella regione.

Ed eccomi ora a calpestare il pavimento di una capiente sala, presso Rinaldo all’Acquedotto di Roma, dove numerosi produttori Molisani sono ansiosi di far conoscere, raccontare e far degustare le loro eccellenze.

Bravissimo Daniele, noto imprenditore del Food Romano, ad avere recepito il messaggio e la “spinta” di Fabrizio, che facendosi coadiuvare da Elena, è riuscito a creare questo evento così partecipato.

Cerco subito il Pugliese/Molisano/ Romano ed eccolo qui dietro il suo banchetto, come se non fosse anche lui un importante ingranaggio dell’evento, illustrarmi con molta modestia il suo Olio EVO. Quest’oro verde è originario di Venafro, proprio quell’habitat particolare che aveva già scoperto l’antico Romano, la cui etichetta rossa è composta dalle cultivar Peranzana, Paesana Bianca e Leccino, odora di note vegetali e in bocca richiama la frutta secca e in modo particolare la mandorla.

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Una mandorla che ritrovo nel buonissimo, giustamente morbido e umido, Panettone alla mela zitella Gerri di Germano Labbate. Un dolce di alta pasticceria che mi sta raccontando tutto del lievito madre e della ricercata materia prima di cui è composto e del lavoro delle sapienti mani che l’hanno creato.

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Noto sulla destra il banco del Caseificio Di Nucci. La sorridente Serena mi riconosce e subito mi fa assaggiare una serie dei suoi cacicavalli. Finisco con la voluttuosa Stracciata che si fa apprezzare anche per la bontà del latte.

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Di fronte ecco Claudio Cipressi e la sua bella Famiglia. Sono tutti buoni i suoi vini. Dal Trebbiano, al Rosato (praticamente un assaggio di botte, che già promette molto bene), passando per il Macchianera e finendo con l’inarrivabile Macchiarossa. Il Molise c’è e la Tintilia è una dimostrazione del suo esistere!

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Convinto dall’estrema bontà del vino di Claudio, scambio due chiacchiere con gli assaggiatori dell’Onav e decido di degustare, prima il Sannazzaro di Campi Valerio, a base Montepulciano d’Abruzzo con una piccola dose di Aglianico, che profuma di frutti rossi e neri e poi una serie di vini a base di Tintilia, in purezza, che trovo ben realizzati: Embratur di Cantina Valtappino, Terre Sacre e Catabbo, quest’ultimo in versione Riserva. Tutti i vini sono accumunati dall’acidità che ne rende fresca la beva, dai tannini che la rendono complessa e dalle note profumate dei frutti rossi e neri, sostenute da quelle speziate.

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L’alcol comincia a farsi sentire e mi viene in soccorso Oreste Trotta che mi permette di accompagnare il vino, del suo territorio, con il Pecorino T Giugno 2011. Un accoppiamento che si rivela subito perfetto per profondità e spessore. Questo formaggio è emozionante e credo che mi persisterà in bocca per un bel po’ e mi rimarrà, altresì nella mente, la sua piccantezza elegantissima dal gusto infinito. Risulta notevole anche l’esposizione fatta di caciocavalli tradizionali dell’Alto Molise: al tartufo, alle vinacce d’uva e stagionato. Molto interessanti sono anche i Pecorini T con stagionatura iniziata a Giugno 2014 e 2015. Oreste e Fabrizio Trotta stanno facendo molto onore al Molise con i loro formaggi che, essendo conditi con poco sale, lasciano intatto tutto il sapore delle erbe da pascolo contenute nel latte con cui sono fatti. Latte che altresì regala note dolci e burrose durante la degustazione degli stessi. Insieme ai formaggi, mi sembra di toccare con mano la passione dei sorridenti fratelli che mi stanno spiegando, con dovizia di particolari, il loro etico operare nelle “Alpine” Terre di Capracotta, il Paese dove la neve è di casa. Questo è un risultato sistematico di un buon lavoro di squadra, dove Trotta ha il compito certosino di selezionare e stagionare. Un esempio del buon fare che s’identifica perfettamente nel proprio territorio vocato e che è frutto non di un singolo elemento ma di tutti.

In una piccola Regione, come il Molise, è necessario fare Sistema. La speranza è che questo evento faccia generare un brain storming a questi capaci e passionali produttori e li conduca a riconoscersi in una realtà economica e non solo, facendogli altresì iniziare una collaborazione fattiva tra loro. Servirà una cabina di regia, capace di coordinare quello che ieri è stato un primo riuscitissimo set. Non sarà facile ma credo che se entrerà anche in gioco un Ente illuminato supportato, magari, da sana, etica e competente informazione degli addetti alla comunicazione, tutta questa speranza non sarà più un sogno ma una nuova e benvenuta realtà.

Nel frattempo, cari Amici Molisani, non ci rimane altro che Esistere, Resistere e Persistere!

Poi qualcuno ancora dice che … il Molise non esiste.

Il Molise a Roma, le eccellenze enogastronomiche di una Regione straordinaria …

… è un evento firmato Daniele De Ventura di Little Market – Roma.

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